Quali sono le manifestazioni cliniche?
I sintomi della VKC2 sono simili a quelli delle altre forme allergiche oculari, ma molto amplificati. La sintomatologia soggettiva è caratterizzata, con intensità variabile, da:
- prurito;
- lacrimazione;
- bruciore;
- dolore;
- sensazione di corpo estraneo;
- fotofobia;
- arrossamento (iperemia);
- pseudo-ptosi palpebrale;
- secrezione mucoide spessa e filamentosa.
È stato anche osservato che i bambini affetti da VKC possono presentare una lunghezza delle ciglia palpebrali superiori maggiore rispetto a quella della popolazione sana23, con modificazione in corso di terapia24.
All'esordio i disturbi possono essere di breve durata, da pochi giorni a qualche settimana, soprattutto nella stagione primaverile o estiva. Dopo una o due stagioni il quadro clinico tende a determinare i primi sintomi all'inizio della primavera o alla fine dell'inverno con progressivo peggioramento nel periodo estivo e successivo miglioramento in autunno.
La difficoltà di adattamento alla luce, specie all'esterno, ma anche al risveglio nei casi più gravi, è un sintomo importante che tende a peggiorare in presenza di vento e polvere. Quando la fotofobia è molto intensa, è ovviamente necessario escludere una lesione della cornea. Gli occhiali scuri sono un presidio indispensabili all'aperto e possono rendersi necessari anche al chiuso. La neve, le luci alogene (neon), gli schermi luminosi (computer, televisione) sono potenziali fattori favorenti la VKC.
I principali segni oculari che devono indurre a pensare alla VKC sono:
- interessamento bilaterale, generalmente con maggiore coinvolgimento di un occhio,
- intensa iperemia congiuntivale e pericheratica,
- papille giganti nella congiuntiva tarsale “a ciottolato”,
- congiuntivite limbare superiore,
- noduli di Trantas,
- ulcere corneali “a scudo”.
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