La cheratocongiuntivite primaverile oggi ()
INTRODUZIONE
L’allergia oculare interessa oltre il 20% della popolazione 1-4 e, come
altre malattie allergiche, sembra essere in aumento 5.
L’elevata prevalenza della rinocongiuntivite allergica e dell’allergia
oculare, impattando negativamente sulla qualita della vita (QoL) dei
pazienti con ripercussioni anche dal punto di vista sociale ed economico
3,6-10, ha coinvolto in prima linea i medici di medicina generale
e, in Italia, i pediatri di libera scelta, nella gestione sia delle manifestazioni
cliniche piu lievi che di quelle piu gravi, indirizzate prontamente
dallo specialista. Tuttavia si stima che solo il 10% dei pazienti
con sintomi di allergia oculare si rivolga al medico, mentre la maggior
parte di essi gestisce la sintomatologia con farmaci da banco e presidi
complementari non farmacologici 11. L’autogestione aumenta il
rischio di una terapia non efficace che puo condurre al manifestarsi di
riacutizzazioni e allo sviluppo di condizioni croniche con complicanze
corneali e visive 12.
Nella tradizionali classificazioni le congiuntiviti allergiche sono sempre
state distinte in patologie oculari IgE-mediate stagionali (SAC) e
perenni (PAC), o, seguendo la classificazione delle riniti allergiche, intermittenti
e persistenti 13. L’inserimento tra le congiuntiviti allergiche
di patologie piu complesse per eziologia, evoluzione e gravita, come
la cheratocongiuntivite primaverile (Vernal KeratoConjunctivitis, VKC),
la cheratocongiuntivite atopica (Atopic KeratoConjunctivitis, AKC), accanto
alla congiuntivite gigantopapillare (GPC) 1,13,14-17 ha modificato la
gestione delle patologie allergiche oculari e ha costretto o favorito, a
seconda dei punti di vista, la collaborazione tra allergologi e oculisti.
In precedenza, infatti, i primi si sono dimostrati generalmente piu attenti
alla sintomatologia oculare correlata alla rinite allergica, tanto
che fino a non molto tempo fa le indicazioni clinico-epidemiologiche
sulla congiuntivite allergica venivano riportate solitamente per la rinocongiuntivite
allergica 18. I secondi invece hanno spesso sottovalutato
la congiuntivite allergica, soprattutto se stagionale, ritenendola una
patologia di scarsa rilevanza clinica e facilmente controllabile, rispetto
alle piu gravi patologie, generalmente chirurgiche, abitualmente
gestite dall’oculista 19. Tale situazione gestionale ha comportato per
anni una mancata diagnosi di molte patologie oculari importanti quali
la VKC, che interessa preminentemente l’eta pediatrica, spesso non
riconosciuta, sottovalutata o identificata tardivamente.
In letteratura, peraltro, si sottolinea che, pur essendo stato l’occhio il
primo organo coinvolto nella reazione allergica del primo caso descritto
di “febbre da fieno” risalente a circa 200 anni fa, l’allergia oculare
non ha mai ricevuto la stessa attenzione che e stata data all’allergia
respiratoria e cutanea 20. Invece l’anatomia dell’occhio, che costituisce
uno dei santuari immunologici, e stata sempre molto studiata
e ha rappresentato un modello estremamente utile per approfondire i
diversi meccanismi messi in atto dalla risposta immunitaria e allergica
verso stimoli self, ambientali ed endogeni 15.
Anche la VKC, pur essendo cronica, presenta, come la piu frequente
congiuntivite allergica stagionale (SAC), fasi di recrudescenza
periodiche; il termine “Vernal”, ovvero primaverile, indica esclusivamente
la stagione nella quale piu comunemente compaiono
i primi sintomi, senza alcun riferimento all’estensione temporale
della malattia stessa.
Torna alle letteratura-vernal